Diario della visita del Padre Moderatore dei Servi della Sofferenza don Giuseppe Carrieri e della Presidente degli Associati Eliana Gattullo a Pavia e a Torino
La comunità dei Servi della Sofferenza di Pavia dal 30 maggio al 1 giugno, con grande gioia, ha accolto la visita del Padre Moderatore don Giuseppe Carrieri, della nostra Presidente Eliana Gattullo, del nostro assistente spirituale don Giuseppe Tavolacci e della Responsabile centrale della sezione femminile dell’Istituto Simona Abate.
La visita è cominciata a Torino, dove vive un gruppo della comunità, che ha accolto gli ospiti con tanta gioia ed entusiasmo, accompagnandoli per un giro tra le meravigliose chiese della città. Passeggiando tra le strette e caratteristiche viuzze selciate del centro storico torinese, abbiamo visitato la Real Chiesa di San Lorenzo, capolavoro di Guarino Guarini e il Duomo, che custodisce la preziosa teca contenente la Sacra Sindone. Ci siamo quindi imbattuti in un altro pregevole frutto del barocco piemontese, opera del celebre “architetto soldato” Ascanio Vittozzi, la Basilica del Corpus Domini, che candida e delicata si adagia su una piccola piazzetta fungente da sagrato: qui è avvenuto uno degli eventi più straordinari a cui la capitale sabauda abbia mai assistito, ossia il miracolo eucaristico del 6 giugno 1453. Non è mancata la Basilica di Maria Ausiliatrice dove abbiamo pregato davanti alle spoglie di grandi santi torinesi: San Giovanni Bosco, San Domenico Savio e Santa Maria Mazzarello. Dopo il Santuario della Consolata, compatrona di Torino abbiamo infine fatto tappa anche presso il Santuario delle Reliquie nella Chiesa della Piccola Casa della Divina Provvidenza fondata da Giuseppe Benedetto Cottolengo, contenente circa 10.000 reliquie di Santi. Fra queste, con grande sorpresa ed emozione, abbiamo trovato anche le reliquie di Santa Eliana.
Terminata l’intensa mattinata, nel pomeriggio don Giuseppe Carrieri ed Eliana hanno incontrato il gruppo degli Associati di Torino insieme all’assistente spirituale don Giuseppe Tavolacci. L’incontro è iniziato con la Santa Messa, molto partecipata. Nell’omelia don Giuseppe Carrieri, prendendo spunto dalle letture liturgiche, ha evidenziato la bellezza del nostro carisma che richiede amore e coerenza, come insegnano i nostri maestri, San Pio che ha ispirato il carisma dei Servi della Sofferenza e il nostro amato Padre fondatore, Mons. Pierino Galeone. Richiamando poi il miracolo del cieco Bartimeo del Vangelo, il Padre Moderatore ha posto l’attenzione sulla sua grande fede, che non ha paura di nulla, perché Gesù è l’unico che può dargli quello di cui ha bisogno. Questo insegna anche a noi a credere che Gesù, insieme a San Pio, ci ha chiamati a seguirlo nel carisma dei Servi della Sofferenza e ad aver fede, certi che Gesù ci ascolta quando noi lo invochiamo e che dona alla nostra vita tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Al termine della Santa Messa vi è stato un momento di condivisione e confronto con il gruppo di Associati di Torino. Nella condivisione, dopo un giro di presentazioni, il Padre Moderatore e la Presidente Eliana, partendo da un excursus storico sulla nascita dell’Istituto dei Servi della Sofferenza, ed in particolare sulla storia della nascita della comunità degli Associati di Pavia, hanno sottolineato l’importanza del volersi bene tra i membri della comunità: la testimonianza del nostro amore reciproco deve essere luminosa per coloro che incontriamo, i quali devono sentirsi coinvolti ed attratti da noi. Gli Associati sono chiamati ad una coerenza particolare, testimoniata da una relazione amorevole e paziente tra tutti i membri. Abbiamo concluso la visita a Torino con una piacevole agape fraterna.
A Pavia, la mattina del primo giugno, complice una bellissima giornata di sole, un gruppo di Associati pavesi, insieme ad alcune sorelle consacrate di Novara, ha accompagnato i responsabili a visitare la città, storicamente molto ricca, con le sue chiese antiche, l’Università, gli antichi collegi universitari e molti luoghi suggestivi. È attraversata dal Ticino, che divide il centro storico dal “Borgo Ticino”, la parte più bassa, spesso vittima di inondazioni causate dalle piene del fiume. Il “ponte coperto” detto anche Ponte Vecchio unisce la “riva destra da quella sinistra” del fiume. Il Duomo, Cattedrale di Santo Stefano e Santa Maria Assunta, troneggia con la sua imponente cupola bramantesca e la triste storia del crollo della Torre Civica avvenuto il 17 marzo 1989. Sulla piazza retrostante, Piazza della Vittoria, detta “Grande” in contrapposizione alla “Piccola” piazza Duomo, si affaccia il palazzo del Broletto, in antichità un’area recintata dove si svolgevano assemblee cittadine e dove si amministrava la giustizia. Presso la basilica romanica di San Michele Maggiore abbiamo ammirato lo splendido crocifisso di Teodote, in lamina d’argento, col suo Gesù senza segni di chiodi né di ferite, a rappresentare il suo trionfo sulla morte. In questa chiesa venivano incoronati i re longobardi tra i quali Federico Barbarossa. La chiesa di san Teodoro ci ha offerto, tra i suoi affreschi, quello di Bernardino Lanzani, che raffigura una dettagliatissima veduta di Pavia in epoca medievale, con ancora evidenti decine di alte torri medievali. Ultima tappa è stata una prolungata sosta sulla tomba di sant’Agostino, le cui spoglie sono custodite nella basilica di San Pietro in Ciel d’oro.
Nel pomeriggio, dopo un pranzo consumato in famiglia, insieme ci siamo recati presso la parrocchia del SS. Crocifisso, dove solitamente la comunità di Pavia si ritrova per gli incontri mensili. Raggiunti da altri Associati, abbiamo avuto un momento iniziale di condivisione, nel quale don Giuseppe Carrieri ci ha invitato a rendere più salda la nostra comunione e la nostra missionarietà. Eliana ci ha fatto chiaramente percepire con le sue parole l’amore e la dedizione con cui ci segue aldilà di ogni distanza.
Nel ritiro successivo con gli Associati di tutta la comunità, di Pavia e di Torino, siamo stati edificati dalla catechesi del Padre Moderatore, che ha sottolineato l’importanza di mettere al centro della nostra vita Gesù, in una relazione intima, sostenuta da un’intensa preghiera. Siamo chiamati a fare onore al nostro Padre don Pierino Galeone e all’Istituto, nel quale siamo stati scelti ed accolti. Dobbiamo inoltre fare tesoro delle omelie del Padre, che ci aiutano ad approfondire e conoscere sempre più il carisma dei Servi della Sofferenza. C’è una missione ed un punto d’arrivo, che spesso non comprendiamo bene, ma che sicuramente porterà frutti nella nostra vita e nel mondo intero. In seguito don Giuseppe Tavolacci ha celebrato l’Eucarestia: il Signore ha benedetto questo incontro e con il dono del suo corpo ci ha fatto sentire il suo amore che sana tutte le ferite. La serata si è conclusa con un’agape fraterna che ha corroborato anche il corpo, dopo l’abbondante e meravigliosa sazietà dell’anima.
Ringraziamo il Signore per il dono prezioso di questa visita, che ha rinvigorito in ognuno l’amore al nostro Carisma e la volontà di amarci ancora di più fra di noi, basando le nostre relazioni sulla pazienza reciproca e sapendo riconoscere l’altro in ogni momento e situazione come un dono.